La retorica della guerra
Sono diversi giorni che sto pensando a cosa scrivere in questo post perché, come per ogni guerra, è la retorica, la propaganda a narrare il conflitto bellico.
E la retorica e la propaganda hanno sempre un elevato tasso di falsità.
Come ogni guerra, anche quella scoppiata in Ucraina è figlia di una banda di criminali e di biechi affaristi.
C’è da far notare che la banda di criminali, che sta portando l’umanità sull’orlo della terza guerra mondiale, è figlia del crollo del Muro di Berlino e ciò – credo – è significativo.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, tutte le ideologie hanno saputo garantire settant’anni di pace nel cuore dell’Europa, seppur in uno scenario di guerra fredda, Basta ricordare la vicenda dei missili sovietici a Cuba nel 1963.
È del tutto evidente che, orfani di valori forti e radicalmente espressi in chiave ideologica, non ci sono più politici, ma solo affaristi.
Dal momento che il capitalismo è alla canna del gas, la politica in tutto l’Occidente è in mano a dei disperati che si devono salvare in qualche modo e, avendo l’arma della retorica e della propaganda, possono narrare una tremenda guerra come vogliono.
Per cui Vladimir Putin è certamente un criminale per questa tremenda aggressione all’Ucraina, ma la verità è che l’Unione Europea non ha saputo integrare la Russia, divenendo il vero polo alternativo a livello internazionale.
La responsabilità di questo tragico fallimento europeo è di una classe politica che, miope e mediocre in quanto post ideologica, si è lasciata comprare dalla grande finanza e dalle banche.
In questo catastrofico scenario, non rimane che comfidare nella protezione della Santa Vergine Maria.